Questa ricetta l’ho preparata circa otto mesi fa, l’inverno scorso.
Una volta sistemato e finito il tutto, mi sono ripromessa di scannerizzarlo
e postarlo qui…beh, diciamo che ho bisogno dei miei tempi.

La ricetta è assolutamente da provare, magari tra qualche settimana,
quando il caldo comincerà a placarsi e si avrà voglia di rimettersi ai fornelli!

 

crocchette di porri

Mia madre mi ha abituata, fin da piccola, all’amore per la verdura e,
in particolar modo, per le zuppe. Durante i mesi freddi non c’è giorno
che passi senza che lei prepari una crema calda per cena, e devo dire
che la cosa mi ha sempre dato una certa sensazione di sicurezza.

Mi direte voi: ora siamo a luglio, che ce lo dici a fare?
Beh, mia madre ha trovato la soluzione: da qualche parte ha scovato una
ricetta del gazpacho andaluz, e l’ha adattata fino a trovare la sua personale
versione. Ora che abito sola, d’estate la ripropongo spesso e volentieri.
Grazie a mamma Elena.


Gazpacho della Nena

5 pomodori ramati maturi
1 peperone, più uno per guarnire
1 cipolla rossa di tropea
1 cetriolo, per guarnire
Pane raffermo
2-3 spicchi di aglio
Una manciata di basilico fresco
sale, pepe, limone, olio

Metti sul fuoco una pentola d’acqua. Una volta che questa è giunta
a bollore spegni il fuoco, butta i pomodori e lasciali sbollentare per  circa
trenta, quaranta secondi. Non si devono cuocere! Scolali e passali sotto
l’acqua fredda: ora sono pronti per essere pelati velocemente. Pratica
un taglio a croce su ognuno uno dei pomodori e sbucciali.

pomodori croce

Taglia a pezzettoni i pomodori e mettili a riposare in una terrina con
aglio, sale, olio e pepe. Nel frattempo taglia a pezzetti la cipolla e
uno dei peperoni e, a parte, il cetriolo e il peperone per guarnire.
Taglia il pane raffermo a dadoni e passali in forno con un po’ di olio,
finché non saranno dorati. In alternativa, io li taglio a fette e li faccio
tostare tipo bruschetta (volendo si possono anche passare con dell’aglio).

pomodori+olio

Aggiungi la cipolla e il peperone ai pomodori riposati, togli gli spicchi
d’aglio (rimane il sapore ma si evitano tragedie durante il pasto), e con
un mixer frulla tutto, fino ad ottenere una crema liscia.

gazpachoAggiusta di sale, aggiungi uno spruzzo di limone e servi con la verdura
a pezzi e i crostini caldi. Per le serate calde è la soluzione ideale.

Ci sono ricette che danno soddisfazione per il lungo processo che
le compone, e ci sono quelle che danno soddisfazione, punto.
Questa torta, se non si fosse già capito, fa parte ovviamente della
seconda categoria. Non me ne prendo la paternità: l’ho assaggiata
poco dopo natale, e non ho mai avuto il tempo di riportarla qui!

Ora che gli esami incombono ogni scusa è buona per prendermi
una pausa dallo studio…specialmente se ciò implica qualcosa di dolce!

torta_mele

Torta semplice alle mele
(leggermente adattata dalla ricetta di Ric) 

4 mele grandi
180 g di farina tipo 00
100 g di zucchero di canna, più due cucchiai per caramellare
1 uovo
1/2 bustina di lievito
Cannella, a piacere

Sbuccia le mele, privale del torsolo e tagliale a pezzetti piccoli. In
una terrina, mettile a riposare con zucchero e cannella finché non
avranno rilasciato un po’ del loro succo. Aggiungi poi gli altri
ingredienti e mescola  per amalgamare il tutto.

Il risultato sarà piuttosto secco e “meloso” (viva i neologismi!) ma non
temere: mescolando le mele rilasceranno umidità e l’impasto avrà un
aspetto più omogeneo. Non farti prendere dal panico e non aggiungere
latte o acqua per diluirlo: l’ho fatto una volta, ed è un errore. Grosso.

Una volta raggiunta una consistenza simile a quella in foto, versa
il composto in una teglia (meglio se a cerchio apribile, ma una qualsiasi
andrà bene, testato) e spolverizzala con cannella e zucchero di canna
e infornala a 180° per una mezz’ora, controllando con uno stuzzicadenti.


Una volta cotta, la torta dovrebbe essere dorata e morbida, ottima sola o con
del gelato (siamo in estate, in fondo). È veloce da preparare, buona e piace
praticamente a tutti. Direi a prova di bomba se dovete fare un dolce per
qualcuno che non conoscete bene e volete fare una bella figura. Auguri!

Ritornare è sempre un po’ difficile.
Ho passato qualche mese ad occuparmi un po’ di me, dell’università,
delle persone che mi stanno attorno, e ora che tutto è in ordine posso
ritornare ad occuparmi di questo blog.
L’ispirazione mi è arrivata da Ade, che questo weekend è stata ospite
a casa nostra e ha preparato una ricetta che avevo lasciato da parte da
un po’. Quale occasione migliore per riproporla qui?

Questa è una torta semplicissima, vegana, senza nulla in più
dell’indispensabile. Questa volta ho provato a farla in versione muffin
(unica differenza: molti stampini invece di un solo stampo, semplice).
Se non avete nulla da fare e insorge la voglia di cioccolata, tirate su
le maniche e preriscaldate il forno, in dieci minuti sarà tutto infornato.

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Torta essenziale al cioccolato
(adattata da joy the baker)

2 1/2 tazze di farina tipo 00
1/2 tazza di cacao amaro in polvere
1 tazza di zucchero
1 cucchiaino di bicarbonato
1/4 di cucchiaino di lievito per dolci
1/2 cucchiaino di sale
1 tazza di caffè
1/2 tazza di olio extra vergine d’oliva
Cioccolato extra fondente, a piacere

Preriscalda il forno a 180°C, poi prepara dei pirottini in alluminio,
imburrandoli o, come ho fatto io, foderandoli con pirottini di carta.
Taglia il cioccolato a pezzettoni e mettilo da parte, cercando di
non mangiarne la metà durante la preparazione (come invece
ho fatto io).

In una terrina grande, mescola gli ingredienti secchi, bene, e in
una più piccola tieni olio e caffè. Aspetta che la temperatura del
caffè scenda, poi incorpora gli ingredienti umidi nella terrina grande.
Quando l’impasto si presenterà omogeneo, aggiungi il cioccolato
rimasto e mescola finché non sarà ben distribuito.
Dividi l’impasto nei pirottini e inforna per 30-35 minuti, nel dubbio
passa alla prova dello stuzzicadenti (vedi post precedenti).

Nel caso della torta il tempo impiegato è lo stesso, ma se la preferite
un po’ più secca lasciatela in forno dieci minuti in più.
Lasciate raffreddare i muffin o la torta su una gratella, poi serviteli
(/la) tiepidi. Nel caso siate soli e siete inclini ai peccati di gola, evitate
di starci troppo vicino: meglio tenerla ben riposta in uno scaffale
in credenza. Devo ancora trovare qualcuno che non chieda il bis.

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Il mio pasto preferito, lo ammetto, è la colazione.
In effetti, questo è l’unico pasto in cui si hanno ancora
delle aspettative positive nei confronti della giornata
(specialmente se è sabato) e in cui, ci si può riempire
di dolci senza alcun accenno di senso di colpa.
Neppure piccolo piccolo.

La mia colazione preferita ha come protagonisti i pancakes,
quella sorta di crepes cicciottelle che paperino cosparge di
sciroppo d’acero nei primi cortometraggi animati Disney.
A forza di apporre piccole modifiche alla ricetta trovata anni
or sono chissà dove sono giunta ad una conclusione: si
possono fare dei pancakes con pochiassimi ingredienti.
Niente uova, niente burro, ma con un tocco magico di cannella.
Semplici, vegan, deliziosi.

pancakes

Cinnamon glazed pancakes
(dosi per una persona, tre pancakes medi)

1 tazza di farina tipo 00
1 cucchiaino e 1/2 di lievito per dolci
1 pizzico di sale
1 cucchiaio di zucchero semolato
100 ml di acqua (o un po’ più se serve)
1 cucchiaio d’olio extravergine d’oliva
1 cucchiaino di cannella

Per la glassatura:
cannella
zucchero semolato (meglio se di canna)

In una terrina mescolare gli ingredienti secchi, poi aggiungete l’olio
e l’acqua mescolando velocemente con una forchetta cosicché
non si formino grumi. Metti a scaldare sul fuoco una padellina
antiaderente (o una padella normale leggermente imburrata).

Quando sarà calda, versa un mestolo del composto dando alla frittella
la forma con una spatola. Non appena cotta la parte inferiore (ossia
quando sulla superficie si formeranno delle bollicine) spolvera
quella superiore con cannella e zucchero a piacere, poi capovolgi
il pancake e termina la cottura. Ripeti fino al termine della pastella.

Il risultato saranno dei pancakes morbidi, con una leggera glassa
di cannella sulla superficie, da consumare all’istante.
Negli Stati Uniti si usa mangiarli con burro e sciroppo d’acero; io li
preferisco in una versione italianizzata, con ricotta e marmellata
di mirtilli (o quella che preferite), assieme ad una tazza di caffé nero.

pancake&marmalade

ENGLISH VERSION:

Cinnamon glazed pancakes
(for 3 medium pancakes)

1 cup flour
1 1/2 teaspoon baking powder
1 pinch of salt
1 tablespoon sugar
100 ml water (or a little more if necessary)
1 tablespoon extra virgin olive oil
1 teaspoon ground cinnamon

For the glaze:
ground cinnamon
granulated brown sugar

In a medium bowl, mix the dry ingredients. Separately whisk
together water and oil, then add them to the dry mixture, stirring
until smooth. Meanwhile, heat a small nonstick pan (or a normal
pan, greased with butter).
When the pan will be hot enough, pour in some batter and form
a round pancake (a scoop will be helpful).

As the lower part is cooked (that is when the surface gets all bubbly),
sprinkle the surface with cinnamon and brown sugar, than turn the
pancake upside down and finish cooking.

The result will be lovely cinnamon glazed fluffy pancakes, to be
consumed immediatly. In the US pancakes are often served with butter
and maple syrup, but I prefer a more italian-style dressing: ricotta cheese,
blueberry jam and a black espresso coffee.

pancakes closeup

Un sogno che ho sempre avuto è quello di farmi il pane in casa.
Impastare, infornare e inondare la casa di profumi familiari e caldi,
sentirsi incredibilmente padrona di casa, scegliere la farina…
Il mio grande limite è la pazienza: pensare di impastare qualcosa
che avrei consumato ore ed ore dopo, attendere la lievitazione,
impastare fino a levare i grumi non sono cose per me.

Questa ricetta è la soluzione alle per le massaie che “non c’hanno
voglia”, altresì detta: la svolta. Ed è terribilmente buono.

Beer Bread
(adattata da Pastry Affair)
3 tazze di farina tipo 00
1 cucchiaio di bicarbonato di sodio
2 cucchiaini di sale
1/4 di tazza di zucchero
350 ml di birra chiara

 

pane spezzato

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Preriscalda il forno a 180°C e fodera una teglia con carta da forno.
In una terrina mescola la farina, il bicarbonato, il sale e lo zucchero.
Versa la birra incorporando il tutto, prima con una frusta e poi con le mani,
a formare una palla. Nelo caso risulti troppo appiccicosa, aggiungi un po’
di farina. Crea la quantità di pagnotte che preferisci (io sono arrivata a fare
quattro panini formato gita in montagna)

Cuoci per 40-45 minuti, o comunque finché il pane non supererà la prova
dello stuzzicadente (se una volta infilzatolo questi esce asciutto, è fatta).
Lascia raffreddare per 10 minuti e servi tiepido.
Goditi la sensazione di gioia.

Piccola nota sulla birra: la scelta della qualità è a discrezione del cuoco,
ad ogni modo una birra economica senza particolare sapore funge
perfettamente allo scopo, poiché non interferisce con il sapore del pane.
Di conseguenza, low cost è bello.

 

pane

L’hummus è il piatto perfetto: leggero, nutriente e, soprattutto, buono.
Ma buono davvero!
È una ricetta perfetta per il pranzo, decisamente guilt-free e adatto
a tutte le diete (celiaci, vegani, intolleranti al lattosio, fatevi avanti!).
Unico problema, i ceci: richiedono un preavviso di almeno una giornata
per essere cucinati a dovere, dovendo passare molte ore a bagno.
Ad ogni modo, nel caso la voglia sopraggiunga all’improvviso, si può
ottenere un discreto risultato dai ceci in scatola, meno gustosi ma
assolutamente dignitosi.

Io lo cucino spesso, e a poco a poco ho introdotto piccole aggiunte
e variazioni, fino a raggiungere il mio hummus. Ve lo presento, sperando
di avere gusti simili ai vostri. Bon appétit!

ceci

semi di sesamo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Hummus di Anna

2 manciate di ceci secchi
3-4 pomodori secchi (sott’olio o meno)
1 cucchiaio di semi di sesamo
1 cucchiaio di semi di coriandolo
1 piccolo porro
1 cucchiaio di succo di limone
3-4 cucchiai d’acqua
sale q.b.

ingredienti hummus

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I ceci sono la cosa più lunga da preparare. Dopo averli lasciati a bagno
per una notte, bisogna cuocerli per un paio d’ore, affinché siano morbidi
mantenendo la propria forma.
Ah, un cucchiaino di bicarbonato nell’acqua aiuta ad ammorbidire i legumi.

Taglia a rondelle il porro (solo la parte bianca e verde chiaro) e spezzetta
i pomodori secchi. Pesta grossolanamente i semi di coriandolo.

Una volta cotti, trasferisci i ceci in un contenitore con tutti gli ingredienti
e con un mixer a immersione trita il tutto fino a raggiungere una consistenza
cremosa, aggiungendo acqua nel caso il composto risulti troppo secco.
Servi con verdure crude, polpette, pane tostato, o qualsiasi cosa ti venga in mente.

P.S. In un impeto di primaverilità, oggi ho pranzato con hummus e insalata
di pomodoro con cavolfiore crudo, e mi ritengo largamente soddisfatta. TRY!

 

 

hummus

Questo blog di cucina, ammetto, sembra sempre più un blog di dolci.
Mea culpa, alzo le mani e mi scuso…ma intanto ho una nuova ricetta
da postare, ed è nuovamente un dessert/merenda/colazione.

Ho sperimentato questa ricetta in uno di questi pomeriggi lunghi
e uggiosi, perfetti per rinchiudersi in casa e vagare tra la cucina
e il soggiorno (film-torta-film, lo schema che regna in questo periodo).
Non mi dilungo oltre, solo aggiungo un piccolo consiglio: provate
questa torta come ho fatto io, guardando un film (consiglio
across the universe) con un’amica accanto.

Potrebbe essere la svolta.

banana cake breakfast

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sweetest Banana Cake

Ispirata alla Clementine Bakery’s Banana Cake su The Wednesday Chef

Torta:
2 1/2 tazze di farina per dolci (se di tipo 00, toglietene un paio di cucchiai)
2 1/3 tazze di zucchero
3/4 cucchiaino di lievito per
dolci
1 1/2 cucchiaino di bicarbonato
1 cucchiaino di sale
3 banane grandi e molto mature
1 uovo
1/2 tazza di panna o latte
1/3 di tazza di olio d’oliva
1 1/2 cucchiaino di vanillina o aroma di vaniglia

Glassa:
180 g di formaggio cremoso (philadelphia o ricotta confezionata)
50 g di burro a temperatura ambiente

1/3 di tazza di zucchero a velo


3 cucchiai di yogurt magro

Preriscalda il forno a 180° C e fodera di carta da forno una teglia
(io ne ho usata una quadrata di dimensioni 20×30 circa, ma la forma
è a vostro piacimento, anche rotonda fa la sua figura).

In una terrina mescola farina, zucchero, bicarbonato, lievito e sale.
Separatamente, frulla le banane (o schiacciale con una forchetta),
aggiungi l’uovo, il latte o panna, l’olio e la vanillina.

Infine incorpora gli ingredienti asciutti al composto di banana ad ottenere
un bel composto liscio, scodella il tutto nello stampo da torta e inforna.
La cottura va dai 35 ai 40 minuti, e comunque finché il proverbiale
stuzzicadenti infilato al centro non ne uscirà asciutto.

Mentre la torta cuoce, prepara la glassa sbattendo il formaggio con
il burro, lo yogurt e lo zucchero a velo fino a rendere il tutto liscio e omogeneo.
No ai grumi!

 

Una volta cotta, la torta dovrà essere raffreddata prima di poter accogliere
propriamente la glassa. Per una resa ottimale, lasciala in frigo finché non giungerà
il momento di servirla, così che la glassa si solidifichi.

P.S. Accompagnatela con del té Earl Grey…è la morte sua. Credetemi.

 

banana cake fork

Nevica.

Non è una novità, nevica ovunque, in particolar modo qui ad Urbino.
Tutto ciò significa che i mezzi pubblici sono bloccati, i treni manco parlarne,
ogni mezz’ora salta la luce e in tutto il centro storico l’acqua è venuta
a mancare. Nel frattempo, i supermercati hanno annunciato che fino
a lunedì possiamo scordarci i nuovi arrivi commestibili.

vista da camera mia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una volta appurato che non sarei tornata in patria neanche questo
weekend, ho deciso di far fruttare il tempo e ho acceso il forno…
ecco una ricetta capace di scaldare anche il più gelido dei pomeriggi,
caloricamente parlando.

Biscotti ai fiocchi d’avena e uvetta
(dosi per 20 biscotti grandi)

Ingredienti:
150 g di burro
1/2 tazza di zucchero semolato
1 tazza di zucchero di canna
1 uovo
2 cucchiai d’acqua calda
Aroma di vaniglia, o vanillina
2/3 di tazza di farina
1 cucchiaino di cannella
1/2 cucchiaino di sale
1/2 cucchiaino di bicarbonato
3 tazze di fiocchi d’avena
1 tazza di uvetta passa

Preriscalda il forno a 180° e fodera una teglia con della carta forno.
Mescola il burro ammorbidito con lo zucchero finché non raggiungeranno
una consistenza spumosa, aggiungi l’uovo e sbatti bene per ottenere
una crema. Aggiungi l’acqua, la vaniglia e mescola bene.

In una terrina a parte, setaccia assieme farina, cannella, sale, bicarbonato
e incorpora alla crema d’uovo, burro e zucchero. Aggiungi l’avena e le uvette,
mescolando bene per distribuire le uvette in tutto l’impasto.
Con le mani, forma delle palline e schiacciale sulla teglia per formare i biscotti
e infornali per un quarto d’ora o poco più; dovranno risultare dorati solo alla
base, l’avena tende a restare piuttosto pallida, non temete.

Al posto dell’uvetta, si possono usare datteri, mandorle, noci, nocciole
o qualsiasi altra cosa che possa ispirare simpatia.

biscotti e neve